Help:Maiuscolo e minuscolo

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Questa pagina di aiuto regolamenta l'utilizzo di maiuscole e minuscole nelle etichette, nelle descrizioni e negli alias.

Principi generali[edit]

Usa il maiuscolo il meno possibile: una volta deciso quali parole vanno con l'iniziale maiuscola, è importante comunque conservare un criterio omogeneo.

L'iniziale maiuscola va certamente usata per i nomi propri. Non scrivere MAI (mai) parole con tutte le lettere maiuscole[1], a meno che non stia riproducendo in tal modo la grafia originale di ciò di cui scrivi (es.: MFSB).

Qualora una maiuscola non sia necessaria per evitare confusioni (ad es.: "prima guerra mondiale"), è da preferire la minuscola[2].

Nel dubbio tra maiuscolo e minuscolo prevale il secondo.

Entificazione[edit]

Quando una parola o una sequenza di parole indicano un individuo, un ente concreto e unico (come, ad esempio, un ufficio o un organo) e non un concetto, vanno considerate nomi propri e scritti quindi con la maiuscola. Il criterio fondamentale per individuare un'entificazione è la necessità del maiuscolo per distinguere un oggetto particolare da uno generico[3].

Nomi propri composti[edit]

Nei nomi propri costituiti da più parole vale la regola generale che solo la prima parola va in maiuscolo.

Nei titoli di opere dell'ingegno[edit]

Per questo argomento, si veda Aiuto:Titoli di opere dell'ingegno#Maiuscole e minuscole.

Sigle e acronimi[edit]

Le sigle e gli acronimi vanno generalmente scritti tutti maiuscoli, senza punti di separazione (es.: FAO, USA e CGIL: non F.A.O., U.S.A. e C.G.I.L., anche se quest'ultimo uso era un tempo prevalente per le sigle che non sono acronimi, le cui lettere cioè vanno lette distintamente e non formano parola autonoma). Per termini assimilati nel linguaggio comune, questi possono essere scritti con la sola iniziale maiuscola nel caso di denominazioni proprie (Saab ecc.) e completamente in minuscolo in caso di denominazioni divenute comuni (laser, radar, nylon). In ogni caso, per imprese e organizzazioni la cui denominazione è una sigla o un acronimo, è preferibile utilizzare la forma ufficiale che l'impresa o l'organizzazione si è data, o comunque l'abbreviazione più diffusa (FIAT, Enel, ONU, IBM).

Conservano il maiuscolo tutte le parole di sigle e acronimi sciolti (cioè, la scrittura per esteso di una sigla tanto nota e usata da essere preminente rispetto alla forma estesa): Banca Nazionale del Lavoro (BNL), l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il Partito Comunista Italiano (PCI).

Usi specifici[edit]

Per tutti gli altri usi della maiuscola, attieniti alle seguenti indicazioni:

Toponimi[edit]

Storia[edit]

Diritto[edit]

  • La parola "Costituzione", nel senso astratto ed entificato di fonte normativa del diritto, va sempre in maiuscolo (es.: «La Costituzione italiana entrò in vigore il 1º gennaio del 1948», «secondo la Costituzione francese della Quinta repubblica»); non così nell'uso generico (es.: «tutti i paesi dotati di costituzione scritta»).
  • La parola "stato", intesa nel senso di "comunità politica dotata di potere sovrano", va sempre in maiuscolo.
  • I nomi di fonti normative vanno in minuscolo (es.: "legge", "decreto legge", "decreto legislativo", "codice civile", "direttiva", "circolare", "regolamento" ecc.).

Enti e istituzioni[edit]

  • I termini "scuola elementare", "scuola media", "scuola superiore", "parlamento", "governo", "ministero", "camera", "senato", "giunta regionale", "consiglio regionale", "repubblica", "regione", "università", "facoltà", "ateneo", quando usati in modo generico e non come nomi propri, vanno in minuscolo. Così, ad esempio:
L'Università di Perugia[specifico] contiene numerose facoltà[generico] umanistiche. Caratteristica storica dell'ateneo[generico] è la presenza di moltissimi studenti stranieri
La mia università[generico] è invece quella di Milano, mentre lei è iscritta all'Università degli Studi di Padova[nome proprio], dove insegnò Pomponazzi.
  • I nomi di settori, reparti o uffici di aziende e imprese private vanno in minuscolo (es.: "direzione del personale", "direzione generale", "ufficio stampa" ecc.).

Enti e istituzioni con nomi composti[edit]

La regola generale per i nomi composti (solo la prima parola va in maiuscolo) vale anche per i seguenti casi:

  • Enti, istituzioni e organizzazioni di qualsivoglia genere: Chiesa cattolica, Camera dei deputati, Consiglio dei ministri, Corte dei conti, Museo archeologico nazionale delle Marche.
    • Facoltà, dipartimenti, istituti universitari e similari prendono la maiuscola; nel caso la denominazione sia del tipo nome + aggettivo, l'aggettivo non prende la maiuscola. Alcuni esempi: Facoltà di Scienze politiche, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Ingegneria strutturale e del territorio. In questi esempi, "Facoltà" prende la maiuscola perché prima parola di un nome proprio, mentre in "Scienze politiche" il termine che contraddistingue la facoltà è "Scienze" e "politiche" un aggettivo che lo specifica. Altro esempio: Università degli Studi; nella fattispecie, "Studi" non si riferisce all'atto di studiare, ma all'antica denominazione latina di Studium, che indicava un corpo di studenti e insegnanti, quello che ora si indica come "Facoltà" (lo studium fiorentino = l'Università di Firenze): "Università degli Studi" viene a significare "L'insieme delle facoltà".

Religione[edit]

  • I titoli "san", "santo", "santa" vanno in maiuscolo quando fanno parte del nome proprio di una chiesa, località o via (es.: «Nella chiesa di Santa Caterina», «Le torri di San Gimignano», «Abito in via San Filippo»). In tutti gli altri casi vanno in minuscolo, anche quando si indica la festa (es.: «La festa del patrono san Costanzo», «Nella liturgia di santa Scolastica»). In ogni caso le parole "san", "santo", "santa" non vanno mai sostituite con l'abbreviazione "s.".
  • La parola "chiesa" va sempre minuscolo tranne quando indica la comunità dei credenti (es.: «un incontro tra le Chiese cristiane»). Se si riferisce a un edificio va in minuscolo (es.: «si recò alla chiesa di San Pietro»). Per analogia, vanno sempre in minuscolo anche tutti i sostantivi simili ("basilica", "abbazia", "santuario", "cappella" ecc.).
  • Vanno evitate le maiuscole di rispetto o riverenza. Si adotterà perciò la minuscola per termini come "messa", "comunione", "celebrazione eucaristica", "celebrazione liturgica", "liturgia", "confessione", "matrimonio", "ordinazione sacerdotale", "sacramento", che vengono intesi come nomi comuni.
  • Gli adepti di confessioni religiose vanno in minuscolo ("cristiani", "buddhisti", "musulmani" ecc.).

Mesi e giorni della settimana[edit]

I mesi vanno indicati in minuscolo (es.: "Il 5 gennaio 1983..."), così come i giorni della settimana (es. "Ogni martedì si tiene il mercato").

Festività[edit]

I nomi di festività civili o religiose vanno in maiuscolo, anche se composti (es.: Natale, Capodanno, Primo Maggio).

Vie, palazzi e locali pubblici[edit]

  • Nei nomi di palazzi, teatri, locali pubblici, il nome comune va in minuscolo e quello proprio in maiuscolo (es.: liceo Terenzo Mamiani, teatro Carlo Felice), tranne in tutti i casi in cui il nome comune sia parte integrante del nome proprio (es.: Palazzo Madama, Teatro alla Scala)
  • I nomi di vie cittadine, strade, piazze e in generale delle vie di comunicazione devono avere sempre la parte generica in minuscolo e quella particolare in maiuscolo (ad es.: "via Roma", "piazza del Mercato", "autostrada del Sole", "strada statale Appia", "strada statale 1 Aurelia", "ferrovia Circumvesuviana"). Solo gli acronimi vanno scritti in maiuscolo: "SS 1 Aurelia".

Scienza[edit]

  • I punti cardinali vanno in maiuscolo quando indicano realtà geografiche o politiche e sono quindi nomi propri (es.: "il Sud dell'Italia", "gli stati dell'Est"). Vanno invece in minuscolo quando non indicano nomi propri (es.: "Milano è situata circa 120 km a nord-est di Torino").
  • I nomi dei corpi celesti vanno in maiuscolo (es.: "la Terra", "la Luna"). Le parole "terra", "luna" e "sole" vanno invece minuscole quando non rappresentano realtà astronomiche.
  • I nomi scientifici delle forme di vita vanno scritti sempre con l'iniziale maiuscola (es. Canis lupus, Gryllus campestris).

Guerra[edit]

Nomi di specifiche unità o organizzazioni militari vanno scritti in maiuscolo (Regia Marina, Brigata Sassari, Unità 731).

Titoli nobiliari e altri titoli[edit]

I titoli congiunti a cariche ricoperte in vita vanno sempre in minuscolo quando sono generici o in presenza del nome proprio (es.: papa Giovanni Paolo II, granduca del Lussemburgo, re d'Italia). Questa regola generale vale per:

  • Titoli di dignità, titoli ecclesiastici, nobiliari, militari, cavallereschi e di ufficio; cariche pubbliche, politiche, accademiche, scolastiche, professionali e militari, autorità (es.: "re", "principe", "conte", "duca", "dottore", "avvocato", "colonnello", "generale", "don", "monsignore", "fra'", "suor", "padre", "vescovo", "cardinale", "papa", "assessore", "deputato", "senatore", "primo ministro", "professore" - quest'ultimo in generale va omesso se c'è il nome, o si indicano eventuali titoli accademici o politici).
  • Titoli e appellativi onorifici o di rispetto (anche religiosi) attribuiti alla persona ("cavaliere", "commendatore", "beato", "santo").

Si può usare il maiuscolo solo quando il titolo sostituisce il nome. Così ad esempio:

Il Papa ha ricevuto in udienza.
Il Re dovette subito affrontare la questione del referendum istituzionale fra monarchia e repubblica.

Zodiaco[edit]

I nomi dei segni zodiacali vanno in maiuscolo (es.: "il Sagittario", "lo Scorpione").

Lingue[edit]

I nomi di lingua si scrivono minuscoli: il francese, l'inglese, il tedesco, l'italiano ecc.

Note[edit]

  1. Approfondimento su Publications.europa.eu.
  2. Luca Serianni e Giovanni Nencioni, Uso delle maiuscole e minuscole. www.accademiadellacrusca.it
  3. Ad esempio, la "Camera" di un parlamento non è la "camera" dove sta il letto, anche se esistono divertenti eccezioni.

Pagine correlate[edit]